La libertà è tutto. Verso la manifestazione No Tav del 25 febbraio.

Da Milano si organizzano pullman per raggiungere la Val di Susa Per prenotarsi pullman-mi@ hotmail.com oppure 3895445079 

Si partirà da FAMAGOSTA  PARTENZA ORE 9 RITORNO previsto ore 20 costo a/r 15 euro

Spontanea. Naturale. Senza possibilità di essere mediata. La rabbia è stata l’unico sentimento, l’unica emozione che abbiamo provato la mattina del 26 gennaio quando abbiamo ricevuto le prime notizie sulla operazione di polizia che ha portato all’arresto di 25 persone in tutta Italia, accusate di essere state protagoniste della straordinaria settimana di lotta che, dal 27 giugno al 3 luglio, anche noi abbiamo vissuto con grande entusiasmo e con grande determinazione. L’abbiamo intuito subito dalle dichiarazioni di Caselli (ancora Caselli, sempre Caselli, vaffanculo Caselli) che le accuse non erano tanto importanti in se, ma come sempre in queste maxioperazioni l’importante era comunicare a tutti, alla Valsusa ma sopratutto al resto del paese, che è finito il tempo della democrazia e che qualsiasi espressione di dissenso può costare molto cara, che tu sia un consigliere comunale, un barbiere, uno studente precario o un militante antagonista.
Basta guardare alla composizione del gruppo degli arrestati per capire l’idea di fondo su cui si basa l’ennesimo teorema Caselli: la lotta dei valsusini è legittima, ma è sporcata da alcuni delinquenti che inquinano il pacifico movimento NO TAV. Purtroppo per loro, l’obbiettivo non è stato raggiunto, e anzi siamo convinti che quella rabbia di cui accennavamo all’inizio abbia investito tutti quelli che in questi anni in Valsusa ci sono stati almeno una volta, e tutti quelli che vedono in quella lotta un esempio di libertà e partecipazione.
Non ci sembra un caso che, proprio nel momento in cui nel paese cominciano ad emergere i primi segni di insofferenza rispetto alle manovre targate Ue che il governo Monti sta imponendo, ad essere attaccato sia il movimento No Tav, esempio per tutti di come l’autorganizzazione e la messa in comune di un bisogno possano essere ostacoli insormontabili per chi vorrebbe mettere a profitto ogni singolo aspetto della nostra vita: difendere la Valsusa dalla speculazione oggi, significa opporsi, a partire dai propri territori, a quel processo autoritario e violento di espropriazione del nostro futuro.
In questi anni la battaglia della Valle ci ha mostrato come la conquista di un bene comune debba passare dalla capacità di autorganizzarsi e dalla capacità di costruire quella continua tensione tra la necessità di produrre un consenso orizzontale e diffuso intorno alle proprie rivendicazioni e l’altrettanto importante necessità di rimanere sempre e comunque in conflitto, senza indietreggiare neanche di un passo di fronte alle risposte violente e autoritarie. Perché tanti anni di scambio con la popolazione valsusina, ci hanno insegnato che non solo quelle montagne e quei territori sono dei beni comuni da difendere, ma che è anche la lotta NO TAV in sé ad essere un modello di come possiamo immaginare la costruzione del comune.
Per tutti questi motivi, il 25 febbraio attraverseremo nuovamente con grande gioia i sentieri di Bussoleno e della Valle che resiste, chiedendo l’immediata liberazione dei nostri fratelli e delle nostre sorelle che oggi sono ancora in carcere per aver espresso la loro indignazione contro la speculazione sulle nostre vite e sui nostri territori.
A loro vanno le nostre ultime parole, perché i compagni rinchiusi ci stanno insegnando quanta dignità, quanto amore e quanta forza si ritrova in chi mette a disposizione la propria vita per un mondo diverso. A loro va l’abbraccio più caloroso che possiamo, con la promessa che non ci fermeremo fino a che non li avremo di nuovo al nostro fianco a lottare per le strade e fino a che non verrà ritirato il progetto TAV.
PER LA VALLE SI PARTE E SI TORNA INISEME!
LIBERI TUTTI SUBITO!
NO TAV IN OGNI CITTA’!
Pacì  Paciana (Bergamo)
Reality  Shock  (Padova)
Z.A.M. (Milano)
Aut Aut 357 (Genova)

In merito a Caselli, Libera, mafie, spettri e lupi mannari

Per cominciare sgomberiamo il campo dagli equivoci: abbiamo molto rispetto per il lavoro quotidiano portato avanti da Libera.

Detto questo, e proprio per questo, leggiamo con dispiacere il comunicato da loro scritto il 19 febbraio in difesa di Caselli.

Lo leggiamo con disappunto perché evoca fantasmi, mostri e persecuzioni e non si confronta con la realtà.

Proviamo a mettere in ordine con semplicità le vicende.

 

Partiamo dai protagonisti:

  • I temibili arrestati, flagello di ogni modernità
  • Gli ancora più temibili NO-TAV a piede libero, novelli Torquemada
  • Il savio e retto Procuratore Antimafia, AntiOnda, AntiNoTav Caselli Giancarlo (sappiamo apprezzerà la dizione da denunzia)
  • Il sempre frizzante connubio di imprese edili, cooperative e mafie assortite che grande hanno reso il nostro Paese.

 

I luoghi del delitto:

 

  • La Val di Susa dove strani villici luddisti proprio non apprezzano il cavallo a vapore
  • Le metropoli dove novelli Lanzichenecchi si addestrano a guerre civili, pogrom e attentati alla libertà d’espressione
  • Le migliori librerie delle suddette metropoli teatro di roghi di libri di brillanti magistrati, nonché a volte di pellicole di film sgraditi.

 

La Trama:

 

Ora che abbiamo tutti gli elementi non resta che combinarli sagacemente.

Abbiamo una Valle dove gli abitanti si sono da lungo tempo interrogati e successivamente opposti a una grande opera faraonica e tendenzialmente poco utile, ma che sconvolgerà fortemente il territorio.

Non hanno trovato grandi solidarietà proprio in tutti i settori della sinistra istituzionale, ma probabilmente sono questioni di valutazioni diverse completamente slegate dal ruolo del mondo delle Coop negli appalti.

Questi abitanti non si sono trovati soli, ma da tutta Italia molti hanno letto la loro lotta non come una rivendicazione localistica, bensì come una difesa dei beni comuni e che riguardava anche loro.

Quelle persone sono proprio quelle che negli anni hanno percorso le statali, le mulattiere e i sentieri di quella Valle, da Venaus a Chiomonte.

Le hanno percorse perché hanno visto e capito che non vi era nessuna intenzione di confrontarsi con gli abitanti se non con il linguaggio dell’occupazione manu militari.

A questo linguaggio si è risposto negli anni nelle maniere più diverse, ma il messaggio era unico ed è riassumibile nello slogan A SARA’ DÜRA, cioè non sognatevi di poter fare profittevoli devastazioni senza pagarne dazio.

Ed è ora che entra in scena l’operazione giudiziaria portata avanti dalla Procura di Torino, che ritiene molto interessante uno sforzo investigativo nei confronti dei manifestanti e, ma saremo prevenuti noi, non interrogarsi su cosa questa opera possa comportare a livello di radicamento delle mafie o, quantomeno in subordine, se sia particolarmente legittima la trasmutazione di porzioni di territorio in zone militari strategiche con annesso e connesso utilizzo delle Forze Armate.

Ma magari sono solo questioni di lana caprina.

In ultimo le vicende legate al tour di presentazioni del libro di Caselli, si viene accusati di volontà censoria e barbarie assortite, noi non ne saremmo così convinti, in realtà non abbiamo privato della libertà personale nessuno (mentre invece qualcuno che citeremo solo per iniziali G.C., tendenzialmente lo ha fatto) ma semplicemente si chiede conto della discrepanza fra quanto si afferma e quanto poi in realtà si fa.

Quelle espresse in maniera lieve nelle righe precedenti ci sembravano delle questioni da porre a uno dei Campioni dell’Antimafia e della democratica magistratura.

Magari saremmo stati anche rudi per via del distacco forzato dai nostri compagni e compagne ma non avremmo pensato che il fustigatore di mafie e terrorismi si sarebbe sottratto per un poco di vivacità.

Per concludere, se queste righe dovessero sembrare provocatorie non vi sbagliate. Ma a volte si trova intollerabile sentire parlare di libertà e diritti negati quando al massimo si tratta di lesa Maestà nei confronti di chi ama il tintinnio delle manette, non per i potenti, ma per chi si spende in prima persona per la difesa dei beni comuni.

 

ZAM

MILANO IN MOVIMENTO

 

Liberare Niccolò, Marcelo, Maurizio, Lollo. Un appello per liberare tutti i No Tav!

(riceviamo e pubblichiamo – quando qualcuno viene arrestato, come successo a Niccolò, Lollo, Marcelo, Maurizio e a tutti i no Tav attualmente in carcere, è bene che tutti facciano la propria parte perchè le persone colpite dai provvedimenti restrittivi siano liberate – da sempre le battaglie per la liberazione dei compagni necessitano che non siano solo ed esclusivamente i militanti a condurle – la società civile, il mondo dell’associazionismo, dell’arte, della cultura, i soggetti sindacali e istituzionali devono contribuire a spezzare i tentativi d’isolamento dei movimenti da parte della magistratura – questo appello, evidentemente diverso in alcune sue parti significative dai testi prodotti dalle realtà di lotta, va in questa direzione – la redazione di milano in movimento)

Libertà per Niccolò, per Maurizio, Lollo, Marcelo. Libertà per tutti i No Tav arrestati.

Giovedì 26 gennaio all’alba diverse decine di persone, in varie città italiane, hanno subito perquisizioni presso le loro abitazioni in relazione ad un’indagine della magistratura di Torino concernente le mobilitazioni No Tav dell’estate 2011. Ne sono scaturiti 26 arresti e un totale di 41 provvedimenti giudiziari restrittivi delle libertà individuale. Tra queste, persone anziane, donne incinte, consiglieri comunali della valle, sindacalisti, giovani dei centri sociali.
Non è nostra intenzione mettere in discussione l’autonomia e l’indipendenza della magistratura nello svolgere il suo lavoro, in questo caso come in generale, siamo però preoccupati per questa vicenda e ci preme rendere note alcune considerazioni:
crediamo sia importante sottolineare come il movimento No Tav (che coinvolge tutte le persone interessate alla salvaguardia del territorio, a prescindere dall’abitare o meno in Val Susa e che ha già ampiamente rifiutato ogni suddivisioni tra presunti buoni e ancor più presunti cattivi) non debba essere criminalizzato in questo modo. L’espressione del dissenso e più in generale la battaglia per la salvaguardia dei beni comuni che in Val Susa vengono portati avanti non sono riconducibili in alcun modo a una mera questione d’ordine pubblico, e quest’operazione rischia seriamente di indurre questo equivoco;
siamo preoccupati per il clima che questo tipo di operazioni può contribuire a creare nel Paese, nella situazione di crisi diffusa e con diverse situazioni socialmente complesse in corso, il rischio che si lasci intendere un messaggio di normalizzazione del conflitto e di volontà di chiudere gli spazi di agibilità politica è non solo possibile ma probabile.
riteniamo infine, anche in virtù del fatto che conosciamo personalmente almeno una parte significativa degli indagati e delle loro collettività d’appartenenza, che sia possibile e auspicabile che siano messe nella condizione di affrontare le accuse che vengono loro mosse in stato di libertà, senza misure restrittive preventive che pregiudichino i loro affetti, il loro lavoro e studio, il loro impegno sociale.

(inviare le adesioni a appellonoarresti@gmail.com )

Basilio Rizzo, Presidente consiglio comunale; Giovanna Capelli, segreteria regionale PRC; Massimo Gatti, capogruppo Lista civica Un’Altra Provincia -PRC -PdCI Provincia di Milano; Antonello Patta, comitato politico nazionale PRC; Luciano Muhlbauer, già consigliere regionale Lombradia Prc-Fds; Emanuele Patti, presidente provinciale Arci Milano; Anita Sonego, consigliera comunale Sinistra per Pisapia FdS; Alessandro Gerosa, portavoce SEL Monza; Giansandro Barzaghi – già Assessore all’Istruzione della Provincia di Milano; Chiara Cremonesi, capogruppo SEL Regione Lombardia; Vittorio Agnoletto, medico; Piero Maestri, Sinistra Critica; Stefano Ferrario, Sinistra Critica Varese; Roberto Firenze, delegato Rsu Comune di Milano; Emiliano Salvi, Atenei in Rivolta Milano; Marco Dal Toso, avvocato Giuristi Democratici Milano; Renato Sarti, Teatro della Cooperativa; Patrizia Quartieri, Capogruppo Sel Comune di Milano; Daniele Farina, coordinatore provinciale SEL Milano; Luca Gibillini, consigliere comunale SEL, Milano; Rosanna Pontani, coordinamento Provinciale SEL Milano; Patrizia Vavassori, coordinamento Provinciale SEL Milano; Anita Pirovano, coordinamento provinciale SEL Milano; Emilio Ballarè, coordinamento provinciale SEL Milano; Massimo Molteni, coordinamento provinciale SEL Milano;
Renato Sacristani, Presidente zona 3 Milano; Roberto  Acerboni, consigliere zona 6 Sinistra per Pisapia FdS; Vittorio; Renzo Airaghi, segretario circolo Settimo Milanese PRC; Pino Angelico, assessore comunale Cologno Monzese; Patrizia Arnaboldi, comitato politico PRC Milano; Luigi Arnone, iscritto circolo San Giuliano; Dario Ballardini, comitato politico PRC Milano; Simone Barone, segretario circolo PRC Bareggio, Antonella Barranca, comitato antifascista zona 8, Titti     Benvenuto, consigliera di zona 3 Sinistra per Pisapia FdS Milano, Fulvio Beretta, iscritto circolo Perucchini Milano PRC; Lucia Bertolini, iscritta circolo  PRC Legnano; Nicoletta Bigatti, segretaria circolo  Legnano PRC; Walter  Boscarello, rete antifascista milanese; Luca Brunet, consigliere PRC Peschiera Borromeo; Rossella Brunetti, comitato politico PRC Milano; Grazia Cangemi    iscritta circolo Cologno Monzese PRC; Eugenio Cantoni, vicesindaco Locate Triulzi; Carmela Carbone, iscritta circolo Cologno Monzese PRC, Michele Carbone, capogruppo comune Cologno Monzese PRC; Jeanine Carteau, segretaria circolo Rosa Luxemburg PRC; Adelio Castoldi, iscritto circolo San Giuliano; Norberto Ceserani, segretario circolo Inzago PRC; Jonathan Chiesa, comitato politico PRC Milano; Marinella Cornalba, iscritta circolo Battaglia PRC; Luigi Crepaldi, consigliere zona 7 Sinistra per Pisapia FdS; Leonardo Cribio, capogruppo FdS Sinistra  x Pisapia zona 9; Claudio Cusin, segretario circolo Bollate PRC; Cristina Dall’Orto, comitato politico PRC Milano; Cecè Damiani, iscritta circolo Rosa Luxemburg PRC Milano; Vincenzo Di Blasi, iscritto circolo  Legnano; Fabrizio Draghi, consigliere zona 4 Milano Sinistra per Pisapia FdS; Emanuele Flacco, iscritto circolo San Giuliano; Vanna Florenzano, comitato politico PRC Milano; Luca Forlani, segretario circolo Cernusco PRC; Pierpaolo Grassini, iscritto circolo PRC Rho; Luigi Greco, comitato politico PRC Milano; Marie Loveci, comitato politico PRC Milano; Luca Manenti, segretario circolo Ottobre 17 PRC; Gennaro Manieri, comitato politico PRC Milano; Roberto Mapelli, comitato politico PRC Milano; Gino Marchitelli, segretario circolo PRC san giuliano, Luca Massari, consigliere zona 4 Milano Sinistra per Pisapia FdS; Sara Matronicola, iscritta circolo Muzzana PRC; Gino Maurello, comitato politico PRC Milano; Patrizia Menapace, iscritta circolo San Giuliano; Francesco Messano, segretario circolo Cologno Monzese, Marco Messineo, consigliere comunale Vimodrone PRC; Luigina Milanese, consigliera comunale PRC Corbetta; Pasquale Moda ,segretario circolo Muzzana Milano PRC; Luigi Montenegro, iscritto circolo Cologno Monzese PRC; Luigi Montone, comitato politico PRC Milano; Maurizio Moro, consigliere comunale PRC Garbagnate; Stefano Nutini, segretario circolo Perucchini PRC; Gianni Occhi, comitato politico PRC Milano; Rocco Ornaghi, iscritto circolo Inzago PRC; Rita Parozzi, vicesindaca comune di Bresso; Anna Pasquetti, iscritta circolo Legnano; Ciro    Piscelli, assessore comunale Rozzano; Stefano Poloni, iscritto circolo Binaschino PRC; Roberto Pozzoli, iscritto circolo Novate PRC; Matteo Prencipe, comitato politico PRC Milano; Andrea     Quatrociocchi, consigliere di zona 9 Sinistra per Pisapia FdS; Laura Re Garbagnati, comitato politico PRC Milano; Carmela Restelli, comitato antifascista zona 8, Rosa Riboldi, assessora comunale Cinisello Balsamo; Massimo    Righetti, consigliere zona 8 Sinistra per Pisapia FdS; Alessandro Rivolta, iscritto circolo Novate PRC; Nadia Rosa, segretaria circolo Cinisello PRC; Mara Rossetti, iscritta circolo San Giuliano; Carlo Rutigiano, segreteria regionale PRC; Luigi Santese, comitato politico PRC Milano; Ermes  Severgnini, capogruppo PRC Cernusco/sn; Piero Spadaro, segretario circolo PRC Magenta; Josè Luis Tagliaferro, iscritto circolo Perucchini Milano PRC; Michele Tedesco, segreteria regionale PRC; Maria Tedesco, comitato federale PRC Milano; Valerio Tradardi, segretario circolo Battaglia PRC; Francesco Trunfio, iscritto circolo San Giuliano; Franco Tucci, consigliere zona 9 Sinistra per Pisapia FdS PRC; Antonio Turri, segretario PRC Novate; Franco Vaia, segretario circolo PRC Vittuone; Luigi Verderio, assessore comunale  Vimodrone; Diego Weisz, comitato politico PRC Milano; Rita     Zecchini, assessora  comunale Cernusco sul Naviglio; Mario Agostinelli, Presidente Associazione Energiafelice; Massimo Conte, ricercatore e operatore sociale; Ugo Mattei, ordinario diritto civile Università di Torino; Saverio Ferrari, osservatorio democratico nuove destre; Giorgio Riolo, Associazione Punto Rosso; Laura Cantelmo, insegnante; Giuseppe Garufi, insegnante e consigliere di zona 5; Ulisse Morelli, insegnante; Luca Pace, tecnico del suono; Aldo Giannuli, ricercatore storia contemporanea Università Statale; Michelangelo Secchi, Cooperativa Mesaverde; Alex Foti, editor Il Saggiatore e presidente Arci Milano X; Valentina La Terza, presidenza Arci Milano; Giuseppe Pipitone, scrittore giornalista musicale; Nicolò Calloni, impiegato e attivista; Ilaria Villa, studentessa; Ilaria Scovazzi, responsabile immigrazione Arci Milano; Federica Sossi, ricercatrice Università di Bergamo; Giulia Rivoli, operatrice umanitaria; Federico Bernini, fotografo; Massimo Laratro, avvocato; Matteo Paulli, avvocato; Domenico Vitale, dottore di ricerca in scienze del lavoro; Antonio Pironti, avvocato; Francesca Lenzini, dottoressa in legge; Giuseppe Paudice, insegnante in pensione; Stephan Greco, Arci Acropolis; Marco Philopat, editore e scrittore; Ivano Tajetti, presidente Anpi Barona Milano; Aaron Paradiso, Comitato Antifascista zona 8; Giuliano Zosi, compositore di musica; Viola Calabrese, dottoressa; Tiziana Laratro, segretaria; Anita Pessognelli, insegnante; Emanuele Napoli, ceramista; Guido Cavalca, professore Scienze dell’Educazione Università Bicocca; Marco Penso; Stefano Mansi, San Precario Milano; Anna Serlenga, regista e ricercatrice; Marcella Anglani, Lavoratori dell’Arte; Fabio Zambetta, direttore libri Feltrinelli Milano; Giuseppe Natale, Forum Civico Metropolitano e Anpi Crescenzago; Alessandra Naldi, Presidente Antigone Lombardia; Piero Basso; Giovanni Rossella, funzionario comunale Opera; Alessandra Manzoni, psichiatra; Tilde Napoleone, educatrice carcere di Bollate/Associazione Antigone; Gilda Zazzara, Università Ca’ Foscari, Venezia; Marco Gabriele Armanini, Presidente Circolo Zanna Bianca di Legambiente; Fabbro Aurelia, pensionata; Simone Parasole, libero cittadino; Daria Carmi, curatrice; Marta Lodola, studentessa; Matteo Marchetti, Presidente Circolo Arci Bitte; Daniele Grassini, educatore professionale; Adalberto Borioli, artista; Mirna Miglioranzi, musicista; Antonio Caronia, Accademia di Brera Milano; Roberto Maggioni, giornalista; Vera Tisot, attiva miltante di Sel; Alessandra Cecchinato, cittadina; Silvana Botassis, cittadina no tav; Andy Perego, devoto di San Precario;  Romano Miglioli, associazione Micene; Ines Biemmi, insegnante; Gabriele Di Tonno, insegnante; Arianna Lissoni, ricercatrice; Davide Steccanella, avvocato; Vitaliano Caimi, docente di storia e filosofia presso il Liceo Scientifico Statale di Busto Arsizio; Franca Venesia, pensionata; Adriana Perrotta Rabissi, insegnante; Paolo Rabissi, insegnante e poeta; Gilda Zazzara, ricercatrice Univ. ca’foscari Venezia; Loris Caruso, ricercatore, Universita’ Torino; Annamaria De Pietro, casalinga; Marcello Montedoro, ingegnere pensionato; Vera Silveri, pensionata; Carla Ridella, pensionata; Franco  Romano’, scrittore; Michele Arcangelo Finnu, pensionato; Angela Passarello, insegnante; Anita Pessognelli, insegnante; Emanuele Napoli, artista; Adam Vaccaro, poeta e operatore culturale; Lelio Scanavini, editore; Giuliano Zosi, musicista e compositore; Mirna Miglioranzi, musicista e insegnante; Adalberto Borioli, pittore e musicista;  Aldo Marchetti, docente Universita’ Statale Brescia; Luca Galantucci, dottore di ricerca Politecnico di Milano;
Michele Spreafico aka Junior Sprea; Assalti Frontali, Roma; Punkreas;
Arci Groove, Rozzano;  Arci Acropolis, Vimercate; Arci Milano X; Arci Bitte; Circolo Prc Luca Rossi; Rosso si spera; Circolo Prc Dimitrov; Giovani Comunisti;

appellonoarresti@gmail.com

Tre Processi in Quattro Giorni

Ebbene sì.
Stagione di processi questo Gennaio milanese.

Si parte il 10 Gennaio con il processo contro l’Onda studentesca
dell’Autunno 2008. Un movimento capace di portare in piazza centinaia
di migliaia di studenti e proporre nuove pratiche di conflittualità
per opporsi allo smantellamento dell’Università pubblica.
Milano era stata palcoscenico degli Stati Generali dell’Università
Statale (con la partecipazione di 3.000 persone), di lezioni in piazza,
di cortei selvaggi e blocchi, dell’immensa manifestazione del 30 Ottobre…
Come al solito però, Polizia e magistratura tentano di ridurre la complessità
e la ricchezza di eventi sociali a responsabilità penale di pochissimi.

Si prosegue l’11 Gennaio con il processo per la Festa di Halloween
in Piazza Vetra dell’Ottobre 2009. Un tentativo di rendere vivibile
uno degli spazi verdi di Milano ridotto ad una questione giudiziaria.
Così come ad una questione giudiziaria è stata ridotta la lotta contro
le cancellate dei giardinetti del Mom il cui salatissimo conto sono 4.000
euro di decreti penali di condanna.
L’opera di privatizzazione e militarizzazione degli spazi pubblici
di questa città avviata a metà anni ’90 dalle giunte di centro-destra
ha raggiunto il suo culmine negli ultimi anni. Alfiere indiscusso
della crociata securitaria il Vicesbirro Riccardo De Corato. Da Giugno
abbiamo una nuova giunta. Vedremo a breve se la politica sugli spazi
pubblici subirà un deciso (e necessario) mutamento.

Si chiude il 13 Gennaio con il processo riguardante una contestazione
alla Festa del PDL
(presente sua Maestà Silvio il Nano di Arcore) dell’Ottobre 2008
al Lido di Milano.

Ce n’è per tutti i gusti quindi!

12 DICEMBRE 1969 – 12 DICEMBRE 2011

12 DICEMBRE 1969 – 12 DICEMBRE 2012
42 anni sono passati da quel maledetto 12 dicembre 1969 in cui una bomba devastò la sede della Banca dell’Agricoltura in piazza Fontana provocando 17 morti e oltre cinquanta feriti e lasciò una ferita aperta nel cuore di tutti quelli che amano Milano. 43 anni in cui non si è voluto dar un volto agli esecutori e ai mandanti della strage, in cui si è fatto di tutto per depistare le indagini e per non dare giustizia a chi quel giorno ha perso amici e familiari. Noi sappiamo bene cosa successe: quel giorno a Milano i fascisti finanziati da parte della dc, dai servizi segreti, dalla p2 diedero inizio alla strategia della tensione che in poco più di 10 anni
seminò morte e distruzione in tutta Italia. Bombe sui treni, nelle piazze, nelle stazioni che con il fine di seminare terrore per favorire una svolta autoritaria insanguinarono le strade d’Italia. Oggi come allora assistiamo a collusioni sempre più chiare tra neofascisti ed istituzioni, basti pensare AI BANCHETTI GESTITI DIRETTAMENTE DA NOTI FASCISTI MILANESI PER IL CANDIDATO SINDACO LETIZIA MORATTI O LA SALA ASSEGNATA DALLA PROVINCIA PER LE INIZIATIVE DI CASAPOUND E LEALTA’ AZIONE O ANCORA LE SEDI APERTE IN LOCALI ALER. La Milano antifascista oggi ricorda l’anarchico Pinelli ucciso dentro ai locali della questura di Milano e le diciassette vittime della strage fascista.
Noi sappiamo chi è stato e non dimentichiamo.

Campagna legale “Tutti alla sbarra”

Campagna legale “Tutti alla sbarra”

Stanno per aprirsi a Milano una serie di processi riguardanti alcune lotte che hanno
attraversato la metropoli nel recente passato.
Processi che andranno ad incidere sia penalmente che economicamente sulla vita di
molti militanti di Zam.
Vi terremo informati passo passo delle iniziative politiche di solidarità con gli
imputati e dei benefit per raccogliere fondi per le spese legali

-5 Dicembre 2011 – Processo della Innse
Il 2 Agosto 2009 la Polizia militarizza il quartiere di Lambrate e sgombera il presidio
degli operai della Innse. Lo scopo è smantellare un’azienda produttiva per soddisfare
appetiti speculativi ed immobiliari. La lotta va avanti da un anno ed ha già visto diversi
momenti di tensione. La resistenza è dura. Cortei e blocchi attraversano la città.
Alcuni operai salgono per giorni sul carroponte della fabbrica. La vertenza si
concluderà con una vittoria.
Il processo ci vede coinvolti, con altri compagni, per quella prima giornata di lotta.

-16 Dicembre 2011 – Processo del Senato Accademico
Nell’Ottobre 2009 il Senato Accademico dell’Università Statale di Milano si riunisce
con l’intenzione di sospendere alcuni studenti per motivi politici. L’accusa è quella
di aver partecipato ad alcune iniziative svoltesi in Via Festa del Perdono nei mesi precedenti.
Una sorta di gravissimo processo politico quindi (e senza difensori pergiunta).
Il procedimento penale che ci vede imputati con altri compagni riguarda un’iniziativa di solidarietà
svoltasi quella giornata.

-11 Gennaio 2012 – Processo di Halloween
“Dolcetto o scherzetto?”. La Procura di Milano non deve avere il senso dell’umorismo e lo
scherzetto lo ha fatto a noi… Il giorno di Halloween del 2009 viene organizzata una bella
festa in Piazza Vetra con lo scopo di rendere vivibile e fruibile uno dei tanti parchi militarizzati
negli ultimi anni a Milano. Anche questo è un reato punito con relativo processo.
In aggiunta a ciò migliaia di euro di multe per essersi battuti contro la costruzione di
una cancellate attorno ai giardinetti del Mom.

-10 e 19 Gennaio 2012 Processo dell’Onda
Un mare di denunce colpisce decine di studenti in seguito alle mobilitazioni dell’Onda
milanese dell’Autunno 2008. Tra i denunciati alcuni di noi.
L’enorme movimento universitario di quell’anno si batteva contro lo smantellamento dell’Università
pubblica portato avanti dall’allora Ministro dell’Istruzione Gelmini.
I processi riguardano i cortei e le iniziative di quei giorni entusiasmanti.

-13 Gennaio 2012 – Processo della Festa del Pdl
Nell’Autunno del 2008 Silvio Berlusconi regna incontrastato. Ha appena stravinto le elezioni
ed i suoi indici di popolarità sono altissimi. A distanza di tre anni sappiamo che non era vera
gloria. La disastrosa situazione economica in cui il Nano di Arcore ha lasciato il paese sta lì
a testimoniarlo. Decidiamo di portargli un saluto alla Festa del Pdl che si teneva al Lido di Milano.
Imputati per quella visitina (senza invito).

Zam is back in Town@Sabato 29 Gennaio dalle h 15.00 ci trovi in città!

Sabato 29 dalle h 15.00 ci trovi in città!

Collegati a http://zam2011.tk/ o chiama INFO LINE: 3891381168


Se vuoi entrare con noi contattaci che entriamo insieme! 😉

E’ venuto il momento di passare all’attacco. Noi siamo pronti.
Un nuovo spazio nasce in città. Deciso a restare, definitivamente.

SABATO 29 GENNAIO stai connesso.

dalle h 22.00 serata inaugurale coi dj della casa
Milano Trash
Dj Brega
QuattroAssi
Pink Violence Squad
Degenere Rebel Sound
Bravi Ragazzi

DOMENICA 30 GENNAIO

alle h 17.00 Assemblea Metropolitana sugli Spazi Autogestiti (seguirà comunicato d’indizione)
dalle h 19.30 aperitivo musicale con “Elefanti”

Programma della prima settimana:

sab 29 – h 22.00 Welcome Night bravi ragazzi + pink violence + brega + degenere rebel sound

dom 30 – h 17.00 assemblea metropolitana sugli spazi – h 19.30 aperitivo musicale con “Elefanti”

lun 31 – h 16.00 riunione Rete Studenti Milano – h 19.00 Assemblea di gestione Zam

mar 1 – h 15.00 inaugurazione e presentazione progetto aula studio a cura di RsM

merc 2 – h 19.00 aperitivo “Bella Vita!” presentazione di Zam e i suoi progetti al quartiere

giov 3 – tba

ven 4 – h 22.00 Zam Attack Night! con Assalti Frontali Sound System + guest

sab 5 – h 22.00 School of Rock Party con Lo Chef (b-team)

sab 5 e dom 6 dalle h 14 lavori di allestimento/pulizia/organizzazione spazi

Ti senti sicuro in una città dove le telecamere non ti perdono mai di
vista, dove le strade sono piene di militari e polizia invece che di
persone che si incontrano e chiacchierano? Bhè effettivamente potrebbero incontrarsi in un parco…peccato che li abbiano chiusi tutti….forse in un locale….se non c’è il coprifuoco…in un centro sociale….se non lo hanno sgomberato….

La Milano che vogliamo non è questa ma è viva e vissuta, piena di spazi di socialità in cui incontrarsi liberamente e discutere.

A fine ottobre abbiamo creato una Zona Autonoma a Milano in Via Molise 68. Abbiamo iniziato per non fermarci e per regalare uno spazio sociale alla nostra metropoli. Stiamo tornando in città con uno spazio che sappia colmare i bisogni che studenti, precari, lavoratori, migranti, giovani e meno giovani non trovano soddisfatti nelle politiche sociali della città e del paese.

Uno spazio autogestito e autorganizzato a Milano nel 2011 non è nè un capriccio nè un gioco è una necessita sociale e politica.

Occupiamoci di Milano. Corpi in movimento per liberare spazi sociali

INFO LINE: 3891381168

ZONA AUTONOMA MILANO

Un Grazie enorme a tutte le compagne e i compagni da Zam Racaille 2.0!

Grazie a tutti!

Grazie agli studenti della Rete Studenti Milano e non solo. Avete ancora tanta strada da fare, ma solo chi non si mette in cammino rischia di non raggiungere la meta. E voi, c’è parso di capire, avete cominciato per non fermarvi.

Grazie ai Corsari Milano. Avete fatto il vostro tempo, siete vecchi, è venuto il momento di farvi da parte. Anzi no, andate avanti così. Di vecchi come voi ce ne vorrebbe a carrettate.

Grazie alle compagne e ai compagni della Fornace, del Boccaccio, di Torchiera, del Circolo dei Malfattori, della Stamperia, del Collettivo “Fuori Controllo” di Scienze Politiche, del Collettivo di Città Studi, della Bicocca, di Gay Statale, di Partigiani in Ogni Quartiere, del Barattolo di Pavia e a tutte quelle realtà che magari stiamo dimenticando e che hanno voluto passare a condividere questa nostra intensa esperienza.

Grazie a tutto il Baluardo, allo special guest SuperMachoMan “all night long”, alla splendida bandiera “Quarto Oggiaro + Corsari = Cazzi Amari” prodotta dal fratellone sardo-irlandese.

Grazie al Baraonda, che ha deciso di tener chiuso il proprio spazio per poterci stare più vicino e c’ha con intelligenza e costruttività
rimproverato per alcune delle nostre mancanze. Proveremo a porvi rimedio. Ancora una volta c’avete fatto capire l’importanza del
dibattito franco, dell’autocritica e dello stimolo reciproco a migliorarsi.

Grazie a chi ha pensato che aveva la misera voglia di mettersi in competizione con noi cercando di boicottare le nostre iniziative e
invitando persone ed artisti a non parteciparvi: ancora una volta avete dimostrato quanto bisogno ci sia di un modo diverso di essere e fare movimento.

Grazie a tutte le cittadine e i cittadini del quartiere: la vostra accoglienza, curiosità, lo sprono a continuare sono la più genuina e
importante iniezione di fiducia di cui ci nutriamo.

Grazie a chi ancora una volta dato il peggio di sé con una tastiera in mano e nascosto dall’anonimato: senza di voi i muri virtuali dei cessi di movimento sarebbero puliti e lindi come la nostra coscienza, siete sempre di più un motivo per andare avanti e far piazza pulita dei dipendenti delle forze dell’ordine e degli utili idioti privi di stile e di etica che infangano siti, blog e chat di movimento.

Grazie a tutti gli artisti, musicisti, dj ecc che come sempre sono venuti gratuitamente e volentieri a riempire di suoni, parole e gioia le nostre serate. C’avete fatto ballare, rilassare, divertire, pensare. E non è poco.

Grazie a Riccardo De Corato e alle sue ennesime farneticazioni. Anche senza di te sappiamo bene cosa fare ma senza di te non ci divertiremmo così tanto.

Grazie a tutti e tutte quelle che non si vedevano da tempo e si sono riaffacciati in questi giorni. È bello sapere che la famiglia è sempre
larga e nei momenti decisivi unita.

Grazie al B-team per la capacità di supportarci e sopportarci, come faremmo senza di voi?

Grazie a chi ha fatto foto, riprese video, interviste, a chi ha scritto di quest’avventura: ci piacciono le cose pubbliche e voi ci avete
aiutato a rendere tutto il più pubblico possibile.

Grazie a Milano X, alla Fiom, a Chainworkers, all’Askatasuna, ai Centri Sociali del Nord Est, ad Action, al Pacì Paciana, a Radio Onda d’Urto, a tutte le realtà che hanno contribuito da fuori Milano al nostro dibattito e più in generale a queste giornate di Zam.

Grazie al Gruppo G dei Corsari, al Fuxia Block di Padova, a Gay Statale, al Gruppo di Genere della Fornace per il Workshop sulle politiche di genere di Sabato, perché il cambiamento che vogliamo non può fare a meno di tutte le infinite “metà” del cielo che amiamo e che amano.

Grazie ai fratelli e alle sorelle del Reality Shock e del Fuxia Block di Padova, indomiti e instancabili presenze al nostro fianco in queste tre lunghe, intense, fredde giornate. La fratellanza continua.

Grazie a Zero Calcare, alle sue tavole bellissime che hanno dato una botta di colore a queste storiche e bellissime mura.

Grazie agli studenti di Torino, Bologna, Modena, Brescia, Pavia che hanno dato vita a una splendida assemblea nazionale delle scuole superiori sabato pomeriggio.

Grazie a tutta Scintilla, gente vera con cui camminare sempre più vicini. Special thanks all’Orso Cesco e alla sua infinita disponibilità.

Grazie a chi c’ha detto “ma come solo tre giorni, andate avanti!”. Ci stiamo pensando…

Grazie a chi ci ha smadonnato dietro quanto chiudevamo, facendoci assaggiare ancora una volta la tracimante voglia di spazi che esiste in questa città.

Grazie a chi c’è stato, a chi non c’era e avrebbe voluto, a chi non c’era e non poteva: ci saranno svariate altre occasioni.

Zam Racaille

Ai fratelli e alle sorelle del Folletto 25603 di Abbiategrasso

Abbiamo saputo dell’incendio che v’ha colpito. Una mano infame nella
notte sparge benzina lungo tutto il perimetro del vostro spazio e
appicca un incendio che brucia buona parte delle strutture esterne
all’edificio. Ci vorrebbero troppe parole d’odio per esprimere la
rabbia e il disprezzo per gli autori di questo gesto. Si tratti di
balordi ignoranti, fascisti o chissà che, quanto successo è
rappresentativo del clima d’odio che attorno a esperienze come la
vostra strumentalmente viene accumulata da chi ha interesse a che gli
spazi di autogestione non esistano. Preferiamo piuttosto spendere tempo
e testa per esprimere a voi la nostra vicinanza, solidarietà,
fratellanza. Siamo impegnati nel tentativo di dar vita a esperienze di
autogestione che prendono spunto anche da quanto voi avete fatto fino a
oggi. Il modo migliore e più concreto che ci viene in mente quindi per
starvi vicini è proseguire su questa strada. Certi che, come già
successo, anche in futuro ci incontreremo spesso. Un grosso abbraccio!

Zam Racaille

Corsari Milano

Rete Studenti Milano

Metti in rete i Neuroni e Alimenta la Creatività@Zam Racaille 22-23-24 Ottobre